A soli 21 anni lavora per la Spal
Ciotola, il più giovane talent scout
La sua carriera è iniziata 2 anni fa nella Dreams Of Soccer. I suoi sogni sono lavorare nel Napoli e prendere il patentino per poter fare il direttore sportivo
Gennaro Ciotola è il più giovane osservatore di giovani calciatori in Italia e, pur avendo soli 21 anni, si è già tolto delle soddisfazioni importanti. Nato a Napoli l'1 aprile del 1990, Ciotola svolge l'attività di osservatore da due anni ed è recentemente entrato a far parte della rete degli osservatori del settore giovanile della Spal.
“La passione l'ho avuto sin da piccolo – ha spiegato Ciotola – quando mi chiedevo come erano Batistuta e Ronaldo, i miei idoli da ragazzino. Ho cominciato a collaborare con la Dreams of Soccer; mi recai a Milano per prendere il tesserino e da lì, siccome organizzavano raduni per il settore giovanile, cominciai a portare ragazzi in giro per club”. Oggi Ciotola è diventato osservatore della Spal e ne spiega l'inizio dell'avventura: “A giugno organizzai un raduno a Scampia, quartiere di Napoli, dove invitai il responsabile del settore giovanile della Spal Elio Lauricella e da lì e nato tutto e non potrò mai finire di ringraziarlo per l'importante opportunità che mi ha dato”.
Due sono i sogni principali di Gennaro Ciotola: “Mi piacerebbe lavorare per il Napoli, la squadra della mia città, a cui ho già portato un '97 e poi vorrei prendere il patentino per fare il direttore sportivo”. Ciotola spiega inoltre quali devono essere le qualità di un osservatore: “Quando un ragazzo ha veramente talento si vede subito. Spicca rispetto agli altri. Personalmente credo che il vero lavoro di un talent scout non sia tanto trovare chi mostra talento, quanto cercare chi ha un potenziale nascosto, inespresso, che con il lavoro giusto può essere tirato fuori. Ecco, questi sono sicuramente i soggetti più difficili da individuare. Serve molto intuito. E a volte puntare su di loro vuol dire scommettere, perché magari ci si è sbagliati a valutare questo loro “tesoro nascosto”. Però, ripeto, credo che sia questo il vero lavoro di un talent scout. I grandi fenomeni li possono vedere tutti”.
“La passione l'ho avuto sin da piccolo – ha spiegato Ciotola – quando mi chiedevo come erano Batistuta e Ronaldo, i miei idoli da ragazzino. Ho cominciato a collaborare con la Dreams of Soccer; mi recai a Milano per prendere il tesserino e da lì, siccome organizzavano raduni per il settore giovanile, cominciai a portare ragazzi in giro per club”. Oggi Ciotola è diventato osservatore della Spal e ne spiega l'inizio dell'avventura: “A giugno organizzai un raduno a Scampia, quartiere di Napoli, dove invitai il responsabile del settore giovanile della Spal Elio Lauricella e da lì e nato tutto e non potrò mai finire di ringraziarlo per l'importante opportunità che mi ha dato”.
Due sono i sogni principali di Gennaro Ciotola: “Mi piacerebbe lavorare per il Napoli, la squadra della mia città, a cui ho già portato un '97 e poi vorrei prendere il patentino per fare il direttore sportivo”. Ciotola spiega inoltre quali devono essere le qualità di un osservatore: “Quando un ragazzo ha veramente talento si vede subito. Spicca rispetto agli altri. Personalmente credo che il vero lavoro di un talent scout non sia tanto trovare chi mostra talento, quanto cercare chi ha un potenziale nascosto, inespresso, che con il lavoro giusto può essere tirato fuori. Ecco, questi sono sicuramente i soggetti più difficili da individuare. Serve molto intuito. E a volte puntare su di loro vuol dire scommettere, perché magari ci si è sbagliati a valutare questo loro “tesoro nascosto”. Però, ripeto, credo che sia questo il vero lavoro di un talent scout. I grandi fenomeni li possono vedere tutti”.
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